
L’elemento caratterizzante del living è una lunga armadiatura a tutta altezza che occupa l’intera parete, inglobando anche la porta
Il taglio è classico, ma l’appartamento conserva ben poco della struttura originaria tipica del palazzo degli anni Sessanta che la ospita. Quello che è stato mantenuto, perché ancora bello e ben curato, è il pavimento, un lucido parquet a listelli di legno irregolari, che in soggiorno mostra, proprio nel centro dello spazio, un decorativo intarsio a rosa dei venti. Il resto è frutto di una ristrutturazione per mano dell’architetto Marco Grippo, che ha rivisto la distribuzione degli spazi e ha scelto nuove finiture, tra cui i serramenti.
Ora, in ogni stanza, la totale mancanza di schermature interne come tende o veneziane rende i profili delle finestre immediatamente visibili, come cornici di luce che fanno da fondali a ogni ambiente. I sistemi scelti sono in alluminio a taglio termico (modelli 62 TT e Perfektion di Eku), nella tonalità bianco opaco per meglio armonizzarli con gli interni.
L’intera superficie della casa – 90 metri quadrati – è infatti dominata dal candore: bianche sono quasi tutte le pareti (sfugge alla regola una quinta grigia in soggiorno), bianchi sono molti degli arredi e bianche sono le porte (modello Avio di Garofoli), che sono in legno laccato, dalle linee minimaliste che ben si sposano con il resto dell’arredamento. Dello stesso colore è anche l’elemento caratterizzante del living: una lunga armadiatura a tutta altezza che occupa l’intera parete, inglobando anche la porta. È formato da un’ossatura in cartongesso con chiusure in legno laccato e ripiani in rovere lasciato a vista e diventa un utile contenitore per un ambiente che ha pochi elementi d’arredo. L’effetto è di un susseguirsi di pieni e vuoti che movimenta e dà carattere a tutta la stanza. In questo locale, la finestra di fondo assicura la corretta dose di luminosità, mentre una portafinestra laterale, quindi meno immediatamente visibile a chi accede al soggiorno, dà accesso a un balcone.
Rivedendo l’organizzazione degli spazi, l’architetto Grippo ha dovuto affrontare il vincolo di un corridoio cieco, originariamente necessario per distribuire gli spazi ma che rendeva buio e poco accogliente il passaggio alla cucina e alla zona notte. Ha pensato allora di dare luce realizzando una parete vetrata che chiude la cucina, senza però lasciarla completamente a vista. Questa soluzione proietta luminosità al disimpegno e consente una maggiore permeabilità visiva degli spazi.
Per realizzare questa quinta l’architetto ha scelto Ferrofinestra di Mogs, un sistema completo di profili in acciaio e vetro pensato qui nella versione con porta a battente e vetrata fissa. Parete e porta hanno un’anima in metallo che rende più solida e sicura la struttura, dando contemporaneamente uno slancio orizzontale all’intera parete. La porta con apertura a battente si spalanca verso l’interno con una maniglia verticale dal taglio industriale sempre in acciaio, ben mimetizzata nella struttura. La scelta di lasciare a tutt’altezza solo la porta permette di rendere la cucina un luogo ben definito, senza dare la percezione di essere in un ambiente totalmente aperto. Una finestra lunga e stretta, sempre di Eku, assicura la corretta luminosità al locale.
Nel bagno e nella camera da letto si ripetono gli stessi modelli di serramenti, sempre privi di schermature e sempre bianchi, così da sottolineare anche nella zona notte lo stile pulito e candido del resto dell’appartamento. In bagno, però, sono stati scelti vetri a finitura opaca che proteggono la privacy di chi si trova nella stanza.
Foto di Paolo Fusco